domenica 3 luglio 2011

Mettete porporina sui vostri desideri

Quali brutti pensieri?mi viene la tristezza per la fase ischemica dei miei ovuli. è normale. Sono costretti a suicidarsi. poi passa, basta un ormone colto al volo.
Avevo provato a dirglielo in tutti i modi che conoscevo, finchè il mio orgoglio preso da un improvviso scatto di se stesso aveva deciso che l'unica soluzione era la separazione. Per poi con i mesi e gli anni lasciare me a pizzicare la pelle, tanto per annuire sul dolorino di poi..sì, sì, esisto.
L'emozione più forte dopo allora non ce l'ho avuta, il massimo è stato incontrarlo di nuovo e provare 5 minuti la stessa cosa..ma non era un cambiamento quello.
E così, come sono cambiata? Come è cambiata la mia città in questi anni, che cosa fa il mondo per andare d'accordo con gli altri mondi, come va con la coscienza di sè?
E sarà sufficiente accettare formalmente la fine, tentando un inizio in ogni sogno?
Ma sapete, non è questa patemìa che mi costringe. Quando posso penso che è il mio essere ferma. E tuttavia non mi basta pensare che sarà tutto migliore un altro giorno. Non ci credo. Ci sono migliaia, milioni di esistenze su cui la morale, l'etica la giustizia hanno disertato. toh al massimo han timbrato il cartellino, per cui tali persone si trovano a dire che "nonostante tutto" sono fortunate.
Come mi sono resa così?Sono il prodotto di? Sono il prodotto del mio indipendente spirito che ha sbattuto i piedi di fronte agli urlatori. ho intriso gli occhi di lacrime e orrore e ho lasciato che la mia testa pulsasse di incredulità. Ecco. E dopo ho pianto un casino.


E sentivo un odore di battaglia in arrivo. Ma era una battaglia che già avevo combattuto quella del presente degli altri che mi faceva riconoscere nel mio passato. Relativizzare la propria esperienza aveva un nonsocchè di amaro, e non serviva più leccare le ferite, perchè ormai erano cicatrici. sì, potevi ancora sentirne il rilievo e forse qualcuna era ancora arrossata, ma ormai ero andata avanti, mio malgrado.
Restava nell'aria l'odore di maggio inoltrato.
C'era la voglia di nuove esperienze e l'idea di coerenza non mi importava più. Le nostre coincidenze non ti avevano riportato, e capivo che il ritorno doveva essere da un'altra parte. così mi misi all'opera, per riaverti.
Per creare un destino bisogna avere la forza d'animo di non crederci.